Jessie

01.03.2017 09:50

 Non dirò nulla su di lui, solo che se un pezzettino della sua anima è ancora qui con me il mio libro è lo scrigno che la accoglie e la conserva...

  «Questo posto pieno di fantasmi» sussurrò dando voce, per un istante, ai suoi pensieri.

  «Gli unici fantasmi, qui, siamo noi sorellina.»

  Rain ebbe un sussulto e, voltandosi istintivamente, di soprassalto, verso la lapide accanto alla sua, vide quest’ultima all’ombra del suo possessore. Sovrastati da un cielo pallido, sul quale erano appese nuvole rosa allungate dal vento, le loro voci si spandevano nell’aria mischiate al fruscio del vento, per perdersi nell’infinito dell’orizzonte crepuscolare.

  «Jessie! Mi hai fatto prendere un colpo! Che fai qui?»

  «Ricordo. Come stai facendo tu.»

  «Sì, questo posto mi fa venire in mente tantissime cose.»

  «Pensieri terribili che vorrei capire oppure dimenticare per sempre» disse enigmaticamente. «Guardavo le lapidi e mi chiedevo se fra queste non vi sia anche quella del mio Sire. La mia memoria custodisce solamente il ricordo di una sagoma nera che si allontanava dal mio corpo intorpidito. Poi mi sono svegliato da solo dentro alla mia bara…»

  Jessie iniziò a raccontare una storia che Rain conosceva bene e che aveva sentito decine di volte, ma rimase ugualmente ad ascoltarlo in silenzio. E per lui fu come sprofondare due metri al di sotto del morbido prato sul quale era adagiato per tornare al momento del suo risveglio all’interno della cassa di legno in cui il suo corpo era stato inumato. Era tutto talmente buio e insolitamente silenzioso che per i primi istanti fece fatica a capire dove si trovasse; l’ultima cosa che ricordava era uno strano sogno dal quale, però, non sembrava essersi completamente svegliato: il lato sinistro del collo gli doleva maledettamente e aveva in bocca il tipico sapore ferroso del sangue.

  «Ero da solo dentro la mia bara e quando ho realizzato la cosa ho creduto di esser stato sepolto vivo! Immagini lo shock? È stata la mia grande disperazione a salvarmi attivando i miei poteri oscuri; ed è stato allora che ho capito di non aver sognato. Mi chiedo che senso abbia creare una progenie per poi abbandonarla subito dopo. È un rompicapo che mi perseguiterà in eterno.»

  «Non dovresti tormentarti. Per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere stato eliminato subito dopo il Bacio.»

  «Allora perché chi ha eliminato lui non ha fatto lo stesso anche con me?»

  «Non so risponderti, so solo che se non fosse stato per lui nessuno di noi due adesso sarebbe qui.»

  «Forse non è un caso.»

  «Che vuoi dire?»

  «Non lo so ma una cosa è certa: se è ancora vivo, presto o tardi, tornerà a cercarmi.»

  Quando il Sole terminò il suo viaggio notturno per riapparire nei cieli inglesi, li colse addormentati sulla terra che ricopriva le loro bare vuote e i suoi raggi scivolarono sui loro volti senza corromperli. Poiché Egli rispetta chi, invece di temerlo, lo onora.

  Evanescenti sagome di una natura capricciosa, sospese in un tempo senza tempo, in un luogo che non è in nessun luogo, vittime di un destino perverso, le loro anime danzavano e cantavano sull’aria di una disperazione antica, il cui significato si perdeva fra le irraggiungibili pagine della genesi del mondo.

  E prima che i cancelli del cimitero fossero riaperti le loro figure erano già svanite portandosi dietro il loro personale carico di dolore e lacrime.